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DOVE

 

La Venere degli stracci abiterà il cortile interno della facoltà di Design, un workspace universitario, un luogo di transito di tecnici e studenti, un cortile-interstizio, un non luogo, che collega le officine tecniche della facoltà di Design e Arti.

 

L’opera situata al centro del cortile sarà visibile ad ogni ora del giorno e della notte anche dall'esterno. Questa visione dall’alto ricorda i passaggi pedonali che ricoprono le rovine antiche e attiva un rapporto visivo ambiguo tra le dimensioni dell’opera, alta circa 3 metri e le persone che quotidianamente attraversando lo spazio di lavoro accostandosi ad essa.

Il motivo principale che ha determinato la scelta di questo spazio risiede nel tentativo di allacciare il corpo ideale e simbolico dell’opera alla pratica del lavoro quotidiano, annullando visivamente la distanza tra natura (ciò che è reale) e metafora (ciò che è rappresentazione), sollevando la questione se oggi abbia ancora senso l’arte come simbolo nell'eterno dibattito sulle arti contemporanee.

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